Rare farfalle si poseranno sabato 1 e domenica 2 giugno sulla pietra di un’architettura millenaria.
Per due giorni potremo ammirarne i colori e le forme, seguirle, ascoltarne le vibrazioni. Non sarà facile trovarle altrove, insieme. Sulla stessa eterna immobile pietra la notte porterà lucciole, per continuare a meravigliare la platea degli altri animali, che resteranno in silenzio o commenteranno, ciascuno a proprio modo. Il pubblico parlerà, ronzerà, cinguetterà, abbaierà, sibilerà, squittirà, frinirà, graciderà, applaudirà.
Del resto arte e armonia hanno la stessa radice: ogni opera d’arte vuole essere musica. Ha un suo verso particolare chi l’arte la fa, ma anche chi la percepisce. Quando nello stesso luogo si incontrano più artisti e spettatori le diverse armonie si mescolano, si sovrappongono, compongono un concerto di suoni voci sensazioni contrastanti, così come avviene in tutti i luoghi di in/contro: in città come in campagna, nei festival come nei boschi. Qui stiamo tra ulivi e cipressi, tra medioevo e anno duemilaventiquattro, tra artisti visuali, attori, musicisti, farfalle di diversi linguaggi e geografie. Da decenni – dagli anni ’80, grazie a Rolf Horstmann – si riuniscono pubblicamente quando e dove possono: prima a Galgata, ora a Montelabate. È sempre una sorpresa, un piacere ritrovarle.
di Andrea Lilli